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Visualizzazione dei post da marzo, 2018

Yanagi ba. ( Affettata e sfilettata come un trancio di salmone per il sashimi)

"Avrei voluto una reazione. E non venirmi a dire che quella che ho avuto è LA  reazione. Ti strangolo" Mi guardi e non dici nulla. Aspetti che confessi tutto, bastardo. "Non farlo, ho solo bisogno di tempo, resta, non ce la faccio a portarla avanti, scuse emotive random, una serie di insulti e bestemmie, una qualunque cosa. Una spiegazione, cazzo. Perchè un " è più semplice per entrambi fare così " non è affatto più semplice per me. Fai la faccia di chi la sa lunga, di chi sta per dire una grande verità e io sento la voglia di prenderti a schiaffi salirmi prepotentemente fino alle mani. "Non volevi una reazione. Si, quella l'hai avuta e non la accetti solo perchè, appunto volevi una spiegazione, un motivo valido. Ci sta." Ti guardo male, ma lo sai che è tutto un gioco. Perchè come sempre hai ragione. "Voi uomini non parlate, ecco dove sta il problema. Dite di volerlo fare, ma non parlate." Fai la tua faccia rassegnata. E or

E' solo potenziale inespresso. E niente più.

Sono una persona estremamente creativa. Vedo, e con enorme facilità, il potenziale inespresso delle cose. Di molte cose. Le guardo e so già cosa potrebbero diventare. Purtroppo mi accade lo stesso anche con le persone. Le guardo e vedo quello che potrebbero diventare. L'errore che faccio, sostanzialmente, è questo. Continuo a valutarle per quello che potrebbero essere, non per quello che sono. E ho bisogno di convincermi che non ci sia il calcolo dietro alle azioni nei rapporti tra le persone. Un bisogno feroce. Ho bisogno di credere che si tratti di blocchi emotivi, handicap sociali, mentali, fisici,  paure, non sapere stare al mondo, convinzioni culturali, sounamadonna, quellochevolete. Qualunque cosa. Ma per pietà, che non sia la cattiveria. Pura, semplice e gratuita. Anche se è quella che poi spesso risponde, perchè poi viene spontaneo nascondercisi dietro, ma un conto è nascondercisi, un altro è fare che le nostre azioni siano guidate da essa. E, no. Non ci

Titoli di coda e luci in sala.

Io avrei aspettato. E forse non lo sapevi. Ma sono la persona più impaziente del mondo, con una resistenza mostruosa nelle attese. Io sicuramente avrei aspettato. E avrei voluto capire. Ascoltare. Imparare. Ho imparato altro, perchè la vita ti da sempre lezioni ed esami a sorpresa. Più di tutto avrei voluto ridere, assieme a te, di tutte quelle cazzate che ci hanno fatto avvicinare ridendo. Oh, avrei voluto tanto sentirmi così, perchè parlavamo la stessa lingua che in pochi parlano e comprendono. Avrei voluto cominciare. Non so dove sarei finita, ma almeno cominciare. E perdermi in quegli abbracci. ( ..mio dio quegli abbracci..) Avrei voluto qualche parola in più, solamente per rassicurarmi e trovare da sola e in me quella serenità che solo IO posso darmi. Avrei voluto che trovassi il coraggio di non scegliere la cosa più facile. Per te. Perchè per me dimenticare è più difficile del capire.

Tutto su mio Padre.

. Mi guardo allo specchio. Mai come oggi fa male. La bocca di nonna, il suo naso, il suo mento. E pezzi mancanti che so essere tuoi. Avessi avuto i tuoi occhi verdi, che mi dicono fossero bellissimi. Ma ho la tua risata rumorosa e viva. La tua camminata scanzonata. Per lo meno sono le poche cose che so di te, papà. Oltre al fatto che te ne sei andato prima ancora di vedermi. E lo so che sei stato ingannato, lo so che eri giovane e spaventato. So tutto quel poco che sono riuscita a sapere. So le bugie che sono state dette a me. So il tuo nome che ho paura persino a pronunciare. So che non è colpa mia. Ma tu non mi hai mai cercato. Mentre io mi guardo allo specchio e cerco di capire come fosse il tuo volto. E le mancanze che ho si fanno buchi sul mio cuore. C'è chi lo celebra oggi. Chi lo ama. Chi lo ignora. Chi lo odia. Io vorrei solo sapere che faccia ha, per provare un minimo di senso di appartenenza. Tanti auguri, Papà.

Giochini crudeli

A volte mi piacerebbe chiedere ad alcune persone se sono consapevoli del male che fanno. Se i muri che mettono servono a ferire ancora di più. Se i silenzi siano una sorta di punizione. Se il non lasciare andare le persone sia solo per provare il crudele piacere che prova il gatto mentre gioca con il topo. Se serva per vedere quanto la corda possa essere tirata prima che si spezzi il collo su cui è attorcigliata. Ma non posso farlo. E devo nascondere tutto dietro a un sorriso. Il migliore che ho. E un bel sorriso può pesare in modo terribilmente doloroso. Ma chi lo capisce davvero smette di giocare.

Ferma.

Forse è il caso di fermarsi un attimo. Riprendi fiato. Riprendi fiato e non mordicchiarti le labbra. Riprendi fiato e pensa in modo lucido e coerente. E mi scappa da sorridere, ma passa in fretta. Quando non riesco a capire qualcosa, quando a livello emotivo non ho risposte, inizio a pensare. Poi mi rendo conto che non sto pensando, ma sfamo dubbi a piene mani, che crescono e si saziano e che diventano mostri feroci. Mi convinco che esistano, mi convinco che quella sia la realtà, e quella è una realtà brutta dalla quale scappare, perchè buttare tutto all'aria potrebbe essere decisamente più semplice. Come se esistesse solo la mia di emotività. Sto perdendo di vista, forse, il prossimo. E' vero, ho incontrato persone orribili che restavano impassibili davanti al dolore che loro stessi mi avevano causato con leggerezza, sono rimasta da sola a raccogliere i miei cocci. Ma siamo in tanti a farlo. Non voglio e non posso pensare che le persone siano tutte vuote e insensib

Cristo morì di freddo

E Cristo morì di freddo, dicono. E ne raccontano tante altre di storie. Tutte avvalorate e convincenti. Ma il più delle volte vengono raccontate per convenienza e vigliaccheria. Perchè dietro a ogni menzogna c'è sempre un guadagno per chi mente. E non importa se prima era tutto leggero, se c'era la voglia e la curiosità, se c'era l'entusiasmo e tutto sembrava bello. Per davvero. La coscienza di alcuni a volte si sazia solo con il guadagno ottenuto con la menzogna. La coscienza di alcuni la puoi zittire con un premio di consolazione, a quanto pare. E questo significa mettere le cose a posto. Ed è molto, molto triste. Mi guardi e affondi consapevolmente una lama tra le mie scapole. La sento entrare e scivolare dentro senza opporre alcuna resistenza. Poco importa se non doveva essere un giochino crudele, io ho una corda che sento stringersi lentamente attorno alla gola. Poco importa se mi guardi dritto negli occhi mentre mi racconti che Cristo è morto di f

La Forza

Ieri, ero solo una bambina. Ma ho conosciuto il dolore più grande che un bambino possa conoscere. Ero un errore. Avrei pagato. Loro mi promisero che me l' avrebbero fatta pagare. Con la mia sofferenza. Mi avrebbero tolto l' amore, il diritto di sentirmi all' altezza di sentirmi amata, mi avrebbero tolto i sogni e la forza per farne di nuovi, mi avrebbero tolto la fiducia in me stessa e i mezzi per emanciparmi, avrebbero piegato la mia volontà, il mio essere così diversa, mi avrebbero umiliata e picchiata, svuotata e annullata. E l' ho pagata cara. Ho fatto un miracolo per me stessa uscendo da quella casa per sempre con quattro stracci dentro a un sacco per la spazzatura. Quello è stato il primo giorno della mia vita. Ma non è stata forza. Perché io non sono affatto forte, ma esserlo è stata l' unica alternativa che ho potuto avere. E tutto quello che mi trascino dietro sono pezzi di me che ormai marciscono senza riuscire a guarire. Oggi, Questa cancre

Vulnerabile

E non so perché. Ma c'è qualcosa. Qualcosa che mi impedisce di scappare a gambe levate come farei solitamente in queste situazioni. Qualcosa che non conosco e che mi dice di restare, di piegarmi, di umiliarmi e strisciare se necessario. Qualcosa che mi dice che se scappassi sarei al sicuro, certo, ma mancherebbe qualcosa. Un pezzo importante. Cazzo. Mai più. L'avevo giurato. Mai più. Le attese, il piegarsi, lo stare in un limbo fatto di nulla e dolore. Mai più. ...e invece eccomi qui. Perché una scintilla ha illuminato tutto per un attimo infinitesimale. E la luce che ho visto in quell' attimo mi ha fatto piegare per quanta ne era. Striscio. Dio come striscio. Potessi strisciare di più, potessi strisciare meglio lo farei. Perché DAVVERO. Non pensavo di potermi sentire così vulnerabile,ancora. E così viva.

Dei delitti e Delle pene

Si dice che l' assassino torni sempre sul luogo del delitto. Mi sento per certi versi un po' assassino. Per altri vittima. Poco importa. Ma torno sempre lì. A una frase. Chiarissima, secca, pulita. Come un taglio di un bisturi sulla carne viva. Si crea una linea sottilissima e leggera, ma nitida e precisa. Sta lì per un attimo. Qualche secondo di stasi, è silente e immobile. E all' improvviso inizia a sanguinare. E torno lì. Leggo. Sto silente e immobile. Poi, all'improvviso, Inizio a sanguinare.

Fa la cosa giusta ( e prenditelo in quel posto)

Non imparo mai un cazzo. Certe cose sono istinto puro. Nonna mi guardava benevola e mi diceva sempre che sarei stata un buon avvocato perché tra il giusto e l' ingiusto mi schieravo sempre dalla parte migliore per tutti. Ma stavolta cazzo avrei potuto far tacere quella parte di me che grida alla verità. Avrei potuto pensare a me e a quella cosa ancora piccola che stava prendendo forma e che mi piaceva tanto. " Le cose preziose vanno maneggiare con cura" . Non l' ho saputo fare. Non ho scusanti, non ho parole, non ho davvero capito come possa essere stata così stupida, avventata, in nome di cosa? Di una verità regalata a una persona che a conti fatti nemmeno la meritava? Perché di questo si tratta. Io  almeno un po' di felicità me la meritavo. Ma non imparo mai un cazzo.