Chiedimi se sono felice

" Mittete a sedè, mò esce lu caffè"
Mi guarda con i suoi occhi cerulei e velati.
Sorride.
Ha un sorriso bellissimo, sdentato ma bellissimo.
Sa di pace, sa di equilibrio, sa di vita vissuta e saggezza.
Si muove lento, è malato e quasi totalmente paralizzato, ma ride e gli si riempiono gli occhi quando la moglie arriva con il vassoio tremolante con i caffè.
Le da una pacca sul sedere come può e scoppia a ridere.
Lei ride appresso a lui, mi guarda furbetta e fa " Eeeeeeh...era nà vodda..." e lo guarda complice e adorante.

Si guardano con un amore semplice e genuino, costruito mattone su mattone con dolore e con fatica, si guardano in un modo che mi fa letteralmente crepare il cuore.
" Quanto siete belli..." dico senza vergogna.
Sono a lavorare da loro da due settimane ormai,per sostituire una collega in ferie e questi sono gli ultimi giorni.
Sento un dolore sottile passarmi attraverso.
Sono persone speciali che mi hanno accolto, voluto bene e fatto sentire come a casa mia.

"Ma dimmi un pò" mi fa lui in dialetto strettissimo "Sei sola?"
Non mi aspettavo questa domanda a bruciapelo, ma lui è lì che sorride, coi suoi occhi acquosi, attendendo una risposta.
Mi preparo al fuoco amico, prevedendo la predica sul fatto che una donna a 40 anni DEVE avere una famiglia, i figli, un marito e tutta una serie di cose che al momento mi terrorizzano non poco.
" Si, sono sola."
La moglie mi sorride. Ma non è un sorriso di compatimento.
" Sei felice?" mi fa.

Mi si gela il sangue. Non so cosa rispondere.

Sono felice? A tratti.
Quando riesco a  rubare briciole di gioia, quando riesco a sopravvivere, quando ancora riesco a  credere in qualcosa, l'attimo prima che tutto si distrugga inevitabilmente nelle mie mani, ecco in quei momenti sono in uno stato simile, lontanamente simile alla felicità.
So acconentarmi.

"Bhe..si tira avanti, no?"
rispondo poco convinta.

"Ma su! " fa lui rianimandosi " Nà bella fandella come te, che fa ride pure li muri per quanto è allegra e brava non c'ha nemmeno un amico??" Mi guarda con l'espressione di chi la sa lunga e non la smette di sorridere " I miei nipoti hanno pure più di 40 anni, ce lo so come funzionano ste cose oggi, sai? io sono moderno!!"
Scoppio a ridere anche io. E sento una mancanza lancinante.

Mio nonno era esattamente così. Diretto come un treno che passa in stazione alzando vento e stupore senza fermarsi. a tutta velocità, dritto alla meta.
Non potevi rispondergli una cazzata nemmeno se volevi, perchè ti faceva domande in modo talmente  disarmante che ti ritrovavi a raccontare i cavoli tuoi come un fiume in piena.
E dava dei consigli preziosissimi.
" Allora? " incalza lui sempre sorridendo.
Credevo di essere sola. Ma poi pensandoci mi sono resa conto di non esserlo.
Non del tutto, almeno.
Sono sola assieme a una persona che è sola quanto me, e per i miei stessi motivi.
Quindi si, siamo soli insieme, ma ci facciamo compagnia.
E non è affatto male.
" Bhe, si, qualcosa del genere..." rispondo e sento di arrossire, cosa che non mi capitava da secoli ( o da quando parlavo con mio nonno).
Lo vedo che sta caricando un'altra domanda e temo seriamente per la mia emotività già duramente provata da queste persone semplici e meravigliose.
" Ti rispetta?"
E giuro che questa davvero non me l'aspettavo.
" l'amore non serve a niente" continua " L'amore manco esiste. Ma il rispetto si, è quello che ti fa volere bene alle persone e ti fa rimanere vicino a loro, e mentre stai vicino a loro gli vuoi sempre più bene."  e guarda la moglie. La guarda con amore, si, ma forse lui davvero ha capito tutto di come si ama e di come si resta uniti.
Sono fortunata. Perchè questo uomo saggio e antico che rasenta il centinaio di anni mi sta regalando una parte della sua saggezza alla quale sicuramente non arriverò mai e lo fa con una naturalezza indicibile, senza mai smettere di parlare quel dialetto strettissimo che a malapena comprendo io.
E mi rendo conto che si, forse sto ricevendo più rispetto ora che in tante esperienze passate, che sicuramente non c'è smania di possesso, che c'è una libertà e una leggerezza che mai avevo sperimentato, e una chiarezza imbarazzante. Non so dove porterà, ma nemmeno me lo chiedo.
E che tutto questo non mi fa paura, stranamente.
Alzo gli occhi e credo di avere un'espressione illuminata.
" Si, cavolo...Mi rispetta tanto. E credo che mi voglia anche bene, si."
" E che ci rivuoi di più? Ti manca solo di imparare ad essere felice, allora."
E si nasconde dietro la sua tazzina di caffè.
Ma lo vedo che ride di cuore, perchè lo sa, oh come lo sa!
Di avermi sganciato addosso una bomba atomica.

Commenti

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Donne dududu. MA FOTTETEVI!

La mia vita non è un film!!....Credo...

Il Gatto Rosso