Esperimenti sociali

Nonostante il mio aspetto, nonostante il mio vissuto, nonostante non ci creda nessuno io sono patologicamente timida. Ma sto cercando di evolvermi.
........................................................................................................................................
Vino consigliato per la lettura: Sangiovese della Maremma Toscana
Colonna sonora: The Cinematic Orchestra " Arrival of The Birds & Trasformation"
........................................................................................................................................

Entro nel locale.
Da sola.

La luce è bassa, ma è come se avessi un faretto puntato dritto negli occhi.
Si voltano alcune persone e muoio un pò mentre sibilo a mezza bocca un "salve" talmente tanto stentato che non lo sento nemmeno io.
Mi fa male la faccia a sorridere, per quanta violenza mi sto facendo, ma dicono che aiuti.
Lo faccio, sorrido.
Fa un male cane, ma dissimulo cercando lo sgabello al bancone più vicino, con l'ansia del naufrago che cerca un appiglio.
Lo vedo.
L'Everest in pieno inverno da scalare a mani nude potrebbe avere un aspetto decisamente più rassicurante.
Nella mia mente so che devo sedermici ma ho le gambe di marmo e davvero temo di aver dimenticato come si possa fare a salire su quel coso.
So anche che cadrò rovinosamente nel vano tentativo di farlo in modo aggraziato e femminile.
Vorrei tanto sentirmi bella e sicura, vorrei adesso non essere me. I miei capelli sono troppo blu, sono un rottame sostanzialmente che lotta per riuscire semplicemente a camminare, ho paura e io sono troppo io per poter essere qui, per riuscire a salire su quel cazzo di sgabello.

Sento l'anticamera dell'attacco di panico potente partire in un crescendo orchestale.

Ma non me ne vado. Resto. Salgo.
Non so come ma sono in cima a quel dannato trespolo e vorrei gridare " CAZZO CE L'HO FATTA!! OFFRO UN GIRO A TUTTI!!"
ma mi contengo.

Sto smontando pezzo pezzo la mia comfort zone. Solo così posso conoscere, solo così posso capire, solo così posso iniziare a vivere davvero.
Affronto quello che mi terrorizza. Lo guardo in faccia e spero di non scoppiare a ridere, a conti fatti, ma questo è.
E stasera tocca a timidezza, senso di inadeguatezza e scarsa autostima.

Adesso sono un esperimento sociale,
IL MIO FOTTUTISSIMO ESPERIMENTO SOCIALE.

C'è un tipo al bancone che mi sbircia e poi fa un sorriso appena accennato al bicchiere. Di rimando, terrorizzata  mi guardo le mani.

Mi rendo conto che nel giro di niente sono cambiate anche loro.
Forse le vedo davvero per la prima volta solo ora, e resto sconcertata.
Sono più sottili, più affusolate, più nervose.
Penso quasi che siano belle ma nel mentre il barista mi riporta alla realtà.

Arriva il mio whisky.
Lo annuso a pieni polmoni come faccio sempre per un bel pò di tempo, e in quel momento non c'è paura, non c'è la gente, non c'è lo sgabello e non c'è niente a parte la bruma salmastra e la violenza delle onde del mare del Nord, sento la terra, la torba e quasi mi commuovo.
Bevo a occhi chiusi e sento tutta quella potenza e quel calore vivo pervadermi.
Meraviglia.

E quando riapro gli occhi lui è lì, sorridente. Non il tipo che mi sbirciava e sorrideva al bicchiere, ma un tipo completamente diverso.
sorriso smagliante, denti perfetti e bianchissimi, due occhi talmente tanto azzurri che a momenti cado dallo sgabello santamadonna e il suo aspetto finto casuale in realtà tradiva una preparazione seria ma non troppo davanti allo specchio.
Il classico belloccio che normalmente nemmeno guardo perchè sono convinta che i tipi così non guardino nemmeno quelle come me.

Difatti, istintivamente mi volto alle mie spalle e lui fa ridendo " Ce l'ho con te, mica ti sarà già andato in testa!" e indica il mio bicchiere.

Cazzo.

Mi hai interrotto l'orgasmo da Talisker e normalmente stacco le teste per questo e tu invece mi confondi con 'sti occhioni.

Penso che teoricamente quello dovrebbe essere il mio esperimento sociale, che lo scopo era appunto quello di attirare qualcuno e conoscerlo al di fuori della mia fottuta comfort zone.

Ma praticamente mi rendo conto di quanto sia terrorizzante, visto anche il soggetto che avevo davanti, ho pensato che avrei voluto un arma, essere ovunque piuttosto che lì, sento gli artigli dell'attacco di panico arpionarmisi in gola pronti a risalirla, penso che potrei morire lì o parlare.

" No, assolutamente...Ero sovrappensiero..."
E mi fa male improvvisamente la faccia,  e da qui deduco che sto sorridendo, quindi va tutto bene, forse.
Lui ignaro del mio dolore sordo e pungente si siede e comincia a parlare sorridendo tantissimo, tanto da sembrare la pubblicità di un dentifricio efficacissimo che vorrei correre a comperare.
E parla, parla e dice un sacco di cose, tante cose, troppe cose.
Non che fosse antipatico, o supponente, ma mentre parla mi rendo conto che è come se si stesse rendendo migliore, come se fosse in posa nel suo profilo migliore sotto una luce accecante stile studio di Barbara D'Urso.
Per carità, non c'è niente di male, se non fosse che non mi sta conoscendo e non sta nemmeno provando a farsi conoscere. Io tento e non funziona.
Il tipo si impegna pure, ma sta semplicemente cercando di sopperire a un bisogno fisico o emotivo, sta cercando di apparire sicuro di se e a me fa tenerezza, mentre comprendo che un tipo così sia fondamentalmente più insicuro di me in quel momento.
E niente, io sono come un furetto, in questi casi il mio livello attentivo crolla al minimo storico e riesco a trovare incredibilmente attraente il sottobicchiere.
Lo fissavo speranzosa nel fatto che sicuramente si sarebbe aperto un varco spazio temporale che mi avrebbe catapultata a casa, dentro a uno dei miei pigiami ridicoli e antisesso, sana e salva.
" Ci andiamo a fare un giro??" Fa il tipo.
Ora, io immagino che purtoppo la mia faccia si sia alzata troppo di scatto, con un espressione del tipo " Macometivieneinmente???"
 Mammamia. quanto sei bello fijolo mio. Ma davvero, no. E non perchè me la stia tirando, figurati..Ma il fatto che tu, bello come sei non sia riuscito a smuovere nulla, se non qualche ormoncino vivace mi fa suonare tutti i campanelli d'allarme che manco la slitta di Babbo Natale suona così a festa.
E penso alla qualità. E' quella che voglio. Vorrei sentire l'anima piena, la curiosità, la voglia di comunicare e aprirmi con qualcuno, vorrei sentirmi quasi braccata da queste sensazioni, stimolata, viva.
Dentiperfetti ha bisogno di una conquista, ha bisogno di potersi dire che è riuscito ad acchiappare quella strana, di sentirsi appagato, forse.
E io non sono un bisogno. Non sono il bisogno di nessuno. E a conti fatti non mi sono sentita nemmeno lusingata.
" Grazie mille ma no, vorrei finire il mio whisky"
Poteva restare e provare a conoscere e a farsi conoscere.
" Pensavo che non ti piacesse, visto che non lo hai nemmeno toccato. Vabbè, è stato un piacere, ciao."
E se n'è andato anche un pò seccato.
Giuro che non volevo offendere nessuno.
Giuro che volevo conoscere, che ci ho provato. E invece eccomi qua, che scoppio a ridere guardando mio bicchiere  nervosamente appena il tipo se ne va.
" Evidentemente non era un intenditore di whisky, altrimenti avrebbe capito che lo stavi apprezzando nella giusta maniera."  Esordisce il tipo che mi sbirciava appena arrivata. Ma stavolta sorrideva a me e non al suo bicchiere.
E io scoppio a ridere perchè sinceramente il tipo ha ragione "Posso?" e mentre ancora ridevo e accenno un si convinto e sollevato si siede accanto a me.
"Davvero, da come hai approcciato con quel whisky mi sai di esperta. E sicuramente sai come goderti i piccoli piaceri della vita. Il tipo sicuramente ha pensato che eri a farti la sbronza triste e solitaria, ma tu non sei triste. Mi sembri solo spaesata, un pò impaurita, forse..."
" Abbastanza" mi sorprendo a dire.
E ridiamo. Parliamo di tutto, conosciamo, scaviamo, scopriamo, anche le cose più personali e banali, anche le cose brutte e dolorose, tutto. E ci godiamo whisky chiudendo gli occhi ad ogni sorso e vivendoli come un dispnoico vive la sua prima boccata d'aria libera da rantoli, e ridiamo , senza il bisogno di doverci piacere, fregandosene altamente dell'autopromozione che tanto siamo lì solo per condividere e sentirci meno soli, ed è tutto splendido, finchè praticamente ci cacciano dal locale che stava chiudendo.
5 ore volate via in un attimo meraviglioso. Perchè mi sono sentita viva.
E il mio esperimento sociale era andato meglio di ogni aspettativa.
Dentiperfetti era bello da togliere il fiato, certo. Il tipo del whisky passava inosservato. Non era di certo bello. Ma l'ho trovato meraviglioso, profondo, interessante, e mi ha regalato una serata splendida così, semplicemente rimanendo se stesso. E si, avrei voluto rivedere lui, piuttosto che Dentiperfetti, senza ombra di dubbio.
E a un certo punto, mentre mi vesto per uscire dal locale, realizzo che sta tutto lì. La mia paura fottuta delle persone che scavano. E che magari non scappano.
Quando visitano quel cantiere pericolante ed esposto a tutte le intemperie che è la mia anima e che anzichè scappare via terrorizzati si mettono l'elmetto, mi sorridono e mi passano i pezzi da catalogare.
E mi rendo conto di un buco aperto sul cuore da non so quanto tempo, sento una mancanza viva sottile e straziante a cui non voglio dare un nome.
E lo vedo, il mio cantiere. Un disastro che potrebbe ridursi in polvere in un niente.
Scorgo anche chi ho fatto entrare solo per il gusto di vedere in quale modo rocambolesco fuggisse via.
Ma che invece è rimasto, e non so perchè. Vorrei dire a quella persona di non avere paura, vorrei dirgli che tutto andrà bene se resterà.
Ma non posso farlo e mi sento morire.

Guardo il tipo, e vorrei ringraziarlo perchè mi ha dato modo di capire cosa fosse questo dolore sordo. Sono consapevole di chi o cosa mi ricordi, sono consapevole di quello che ho scelto.
Ho una fitta nel cuore enorme.
Prego che non mi chieda contatti o modi per rintracciarmi, il cantiere è chiuso e non posso avere altra gente che ci zampetti dentro indisturbata.
Ci salutiamo senza imbarazzo, fa per andarsene e mi fa sorridendo scanzonato: " Sai, qualcuno ti ha fatto dimenticare quanto sei bella. E' davvero un peccato"
E si, mi sono sentita davvero bella. Ma non era davvero quello ciò di cui avevo bisogno.


Commenti

Post popolari in questo blog

Donne dududu. MA FOTTETEVI!

La mia vita non è un film!!....Credo...

Il Gatto Rosso