La mia vita non è un film, lo dico spesso. Ma in questo caso ci si avvicina parecchio...sconcertante, no? Non ricordo chi mi disse di guardare il film Elizabethtown. Ricordo però che mi disse "cacchio, sembra che parlino di te!" Alla fine l'ho visto, piombando in un immenso flashback di pezzettini di vita vissuta, ricordi sparsi e frasi già sentite... Lei e lui, incontro casuale e intensissimo, lei particolare, "unica nel suo genere", per non dire assurda, lui che vorrebbe suicidarsi per un fallimento nella sua vita lavorativa ma che prima deve organizzare il funerale del padre. Si, diciamo che i presupposti sono del tutto simili a quelli delle mie incasinatissime storie. Ma, come dice la splendida madre di lui "Ci vuole tempo per tirare fuori la gioia dalla vita." Lei che apparentemente è fidanzata, ma poi si scopre che si è inventata tutto per la paura folle del legame che stava nascendo con lui, sapore dolceamaro e p...
Questo post prende spunto da situazioni reali che ho vissuto nel corso degli anni o a cui abitualmente assisto, pertanto se qualcuna delle lettrici leggendo si riconoscesse nelle mie parole va bene così. Ovviamente, inutili saranno le vostre proteste a me indirizzate e del tutto inefficaci i vostri insulti, pertanto risparmiate del tempo prezioso evitando di rompermi i coglioni, e utilizzatelo magari per farvi un approfondito e onesto ESAME DI COSCIENZA. Le donne. Queste creature soavi e leggiadre, queste dispensatrici di amore, queste meraviglie alle quali addirittura IDDIO di persona ha riservato la facoltà di poter far nascere una vita. Le donne. Queste meraviglie amabili e solari, le donne: QUESTE INCREDIBILI PUTTANE. Sarà che ultimamente, per lavoro e a causa della mia vita che mi porta a conoscere il più variegato substrato di FEMMINE disponibili sul pianeta, mi capita di posare gli occhi su creature tutt'altro che soavi, tutt'altro che dispensatrici d...
Capita nella vita, a volte. A me capita sempre nel momento sbagliato però. Quando sono felice, ad esempio, e tutte le difese che ho vengono abbandonate vigliaccamente lasciandomi sola. Sono momenti di folle lucidità nei quali ogni pensiero diventa scheggia argentea conficcata nel cervello, nei quali ti rendi conto che tutto quello che non ritenevi importante diventa fondamentale, indispensabile. Momenti nei quali quella parte di te, ben nutrita al sicuro nel buio della solitudine con sogni sussurrati e speranze leggere, muore. Muore così: guardandoti negli occhi con un ghigno gelido. E tu non puoi fare nulla, se non guardare e tacere, e inghiottire lacrime senza permettere al tuo cervello di esplodere. Non puoi nulla, oltre questo, davvero. E forse un giorno, senza motivo, mentre le sentinelle della tua emotività stanno facendo bisboccia anzichè vigilare ti ritroverai a guardare e a vedere, a sentire dentro, nella parte più nascosta e profonda di te tutto quanto. ...
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