Mi hanno assassinato.

Non voglio mancare di rispetto a nessuno, ma oggi non ho altro modo per esprimermi.

Si muore, per tanti motivi.
C'è chi muore di vecchiaia e chi muore troppo presto, per cause naturali o meno.


C'è chi viene ucciso.
Pallottole vaganti, guerra, errori medici, fatalità.

C'è chi viene ucciso con le parole, ma la sua sorte è orribile perchè continuerà a camminare su questo mondo con un pezzo in meno.

Che sia il suo cuore o la sua anima poco importa, te ne stai lì, stupito, a passarti il dito sul buco fumante che non rimargina e continua a sanguinare ma non senti la pace che la morte fisica ti porterebbe, solo strazio e ti chiedi perchè, ma alla fine anche quello poco importa, smetti di farti domande, stringi i denti e vai avanti, con il tuo buco di vuoto nero e denso.

Le parole uccidono.

Più delle pistole, più delle guerre, più volte la stessa persona, anche, così tante volte che spesso mi chiedo come faccio a sopravvivere.

Abitudine forse.
Ma non sono immortale.

Per cattiveria o stupidità.
Per leggerezza o intenzione.
Non importa, davvero. Sempre che oggi sono sata uccisa e non mi dò pace.

Non è meno grave se non si fa con cattiveria, anzi, denota una bassezza maggiore: il fatto di aprire bocca o di agire senza pensare o semplicemente di fregarsene.
Poi è facile chiedere scusa, ma la maturità vera sta nel prendersi la responsabilità delle proprie azioni, e agire bene per evitare di arrivare al punto di doversi SEMPRE scusare.


Ma evidentemente è un meccanismo difficile da comprendere.

Ma pensare è gratis, cazzo, e non solo, non è faticoso così come si crede, tutt'altro...Vuoi mettere la fatica nel dover sistemare i casini che fai se non pensi???

Ma anche qui, nemmeno l'ironia mi salva.
Ho un'amarezza davvero ostinata, perchè mi ha ucciso chi più contava per me.
Chi spara spesso, se non sempre, è l'ultima persona che vorresti lo faccia. Ma invece lo fa, non se ne rende conto e magari per giorni tortura il tuo cadavere, perchè non capisce forse  che sei morta, vuota, annullata, e si aspetta che tutto torni come prima, come se nulla fosse accaduto.

Magari vorresti anche tu, però non sai dove sono finiti i pezzi che ti sono saltati via con lo sparo che ti ha colpito dritto in faccia, e come se non bastasse, ti ritrovi per terra perchè si, ovvio, anche la terra su cui poggiavi è saltata per aria e te ne stai disteso e dolorante cercando di vedere cosa cazzo stia succedendo e per quanto tu cerchi di capire nemmeno una lacrima esce per consolarti.

Sei morto, non hai emozioni, nemmeno rabbia, nemmeno dolore a dirla tutta..
Ma qualcuno, di nuovo, doveva pur farlo, no?

E' tutto un dejà-vù, una situazione già vista, delle sensazioni già provate, l'aria che manca e il cuore che batte a saltelli, la nausea e il sapore amaro in bocca e un malessere per il rispetto che merito e che non ricevo, la frustrazione perchè di solito chi spara o non vuole capire o si barrica dietro a dei silenzi.

Che ti ammazzano ancora di più.

Sempre senza cattiveria, sia chiaro.

Potrei uccidere qualcuno, senza cattiveria, fisicamente intendo, perchè magari mi si spappolano i freni e lo tiro giù.
O magari perchè mentre annaffio i ciclamini appassiti mi cade l'innaffiatoio e gli apro il cranio in due.
Sarebbe l'ultima delle mie intenzioni, davvero.

Per la legge però sarei lo stesso condannabile.

Vorrei che questo fosse chiaro per chi uccide gli altri a parole.

Ma senza cattiveria.

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