..RESTO...

lunedì, 23 marzo 2009
12:22

Il mondo è così poco abituato alla gentilezza che nelle rare occasioni in cui ne ricevo mi trovo a sorridere e a pensare che tuto sia più facile.
Ma si tratta di semplice gentilezza.
Talvolta artefatta a tal punto da sembrare quasi autentica.
E allora diventa semplice persino scivolare in un illusione alla quale forse non dovrei nemmeno pensare.
Ma tu eri lì.
Eri sempre lì.
Accanto a me, accorto e oltremodo gentile a scavare nella mia vita, a frugare nelle mie emozioni posando gli occhi e indugiando sulle pareti piene, attento, scrutando, leggendo, sorridendo.
E stranamente mi è piaciuto questo modo delicato e leggero di essere scrutata, tra parole e frecciate, e cose dette e pensate, tra il mio silenzio e la voglia di scavare, tra te e me, apparente disinvoltura tra pentole, bicchieri e risate, rifuggendo dal tuo sguardo per un terrore atavico e inspiegabile, ma completamente abbandonata.
Cercando disperatamente una qualsiasi cosa che smontasse quel fragilissimo castello di carta creato ad arte con amorevole pazienza, nel silenzio della mia mente consapevole di negarsi un'emozione; non vista e nascosta per paura di dover ammettere un pensiero che in realtà non ha nulla di malato o di anomalo, cauta fino all'esasperazione per per non far crollare una facciata nata per non dover scoprire le carte in tavola e dare doverose spiegazioni.
Per comprovata vigliaccheria o perchè, come qualcuno mi disse tanto tempo fa ,


"NON C'E' NULLA DI PIU' PERVERSO E DIABOLICO DELLA MENTE UMANA".
Ci sono tutte le migliori motivazioni per iniziare una delle mie solite fughe velocissime verso il nulla, e invece no. Decido di fermarmi, trattenendo il respiro per non fare rumore, senza muovermi per non cadere.
RESTO.
Ed è spaventoso sentirmi così tranquilla, perfettamente avvolta in qualcosa di ovattato ma sicuro, è spaventoso sentirmi così a casa, così perfettamente sintonizzata, tanto da convincermi ancora di più a restare.
IO CHE UNA VOLTA TANTO NON FUGGO.
Ecco spiegati gli eventi quasi apocalittici di questi ultimi giorni, come la neve improvisa che a marzo inoltrato ha imbiancato le colline qui attorno. E come la neve, mi sento coperta di un qualcosa di lieve sulla pelle, che conosco ma che da tempo obliavo.

RESTO,
 SORRIDO,
ASPETTO.

Poi torno a pensare che si tratti di semplice gentilezza.
E diventa triste allora scivolare in un'illusione che non avrei nemmeno il diritto di pensare. 

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