La ninna nanna del rospo


martedì, 25 ottobre 2011
21:24

9 anni fa la mia casa era piccola, fredda, buia.
La porticina a vetri aveva una grata in ferro, ma non chiudeva, così la notte sentivo tossici e spacciatori litigare e picchiarsi proprio lì davanti, stringevo gli occhi e pregavo che non entrassero e mi concentravo sui rumori che provenivano dal muro.

Il muro era tappezzato di listoni in legno gonfi di umidità, abitati da ragni, scorpioni e scarafaggi che la notte marciavano rivendicando il loro territorio e zampettavano inferociti verso il mio letto preventivamente impacchettato in una zanzariera a baldacchino che andava puntualmente scrollata al mattino per mandare via gli impavidi guerrieri notturni.


Una volta un enorme rospo è spuntato da non so dove e ha gracidato tutta la notte, ma l'ho lasciato fare perchè il suo verso grasso e sommesso mi ha fatto sorridere per un pò, e quello è uno dei ricordi più dolci di quel periodo che ho, a dire il vero.


Non avevo finestre.

La mia gatta, quando ho traslocato nella nuova casa era letteralmente sbalordita dal fatto che si potesse guardare il mondo al riparo di un vetro. E' stata incantata sul davanzale per 2 giorni e nessun tentativo di toglierla da quella postazione è valso a qualcosa.
Non c'era l'elettricità ma un giorno un mio amico, maestro dell'arte dell'arrangiarsi, vide  un contatore e ci si agganciò, dandomi la possibilità quanto meno di poter attaccare ogni tanto una stufetta per non morire assiderata, perchè non c'erano nemmeno i riscaldamenti, ma quando pioveva fiotti d'acqua allagavano allegramente il tutto, e io cercavo di vuotare pentole senza impazzire, ma il più delle volte crollavo disperata ed esausta in un angolo, con l'acqua alle caviglie.
Farsi la doccia diventava un'esperienza mistica, sopratutto d'inverno perchè ovviamente non c'era neanche l'acqua calda..
Non avevo il frigo,  ma ne rimediai uno, che spesso dovevo staccare perchè dentro non c'era nulla e mi spiaceva rubare elettricità per nulla...
A dire il vero non era una vera e propria casa, ma un garage,nel quale ho vissuto per più di 6 mesi, ma era la mia casa, e nonostante tutto sono riuscita anche ad amarla, perchè è da lì che è partito tutto.

C'era la fame, c'era la frustrazione, c'era la paura di non farcela e il non riuscire a vedere oltre il dopodomani.

Non piangevo perchè non ne avevo davvero le forze, tanto era il mio sconcerto.
Ma è da lì che è partito il mio NO gridato con rabbia e con coraggio, è da lì che ho cominciato il mio viaggio che ancora continua e non so fin dove mi porterà.
Un piede davanti all'altro, senza conoscere la meta, con l'incertezza e la paura di cadere perennemente accanto a me.
Da sola, certo, ma a quanto pare è così che deve essere, e non è affatto un problema.

Oggi, quel dopodomani che non riuscivo a vedere è instabile, ma c'è, e non è nemmeno poi tanto male.

Oggi la mia casetta è piccola, buffa e colorata, ci sono 10 gatti a farmi compagnia, ho un frigo microscopico e sempre pieno, ho l'acqua calda, la luce e i riscaldamenti,le finestre e sono grata per queste piccole, banalissime cose che apprezzo tantissimo sapendo cosa comporta la loro mancanza.
"Non so quanto sia sano stupirsi per quella che è la normalità" mi disse tempo fa una persona, ma io non sono del tutto d'accordo. Credo che a volte sia necessario.
Mi ritrovo oggi, a quasi 10 anni di distanza, con il mio equilibrio fatto forse di nulla, ma che mi fa stare meglio, ho avuto la forza per allontanare da me tutto quello che mi nuoceva, a partire dalle persone.
Ho scoperto che IO e solo IO sono il mio punto di riferimento, le mie braccia anche se stanche hanno sempre la forza di spingermi un pò più avanti, le mie gambe anche se malandate hanno sempre voglia di correre.

Mi stupisce vedere dove sono arrivata. Mi rende enormemente felice.

Sorrido e penso a un passato che mi sembra lontano anni luce.

Ecco, la vita ha piccole poesie nascoste in un niente, dietro a un rospo che in una notte di angoscia compare dal nulla e sommesso gracida, mentre tu ti addormenti sperando in un futuro che non riuscivi a vedere.
Vorrei tanto averlo baciato, quel rospo.

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Commenti

  1. Amoruzza bella benvenuta su blogger ^__________^
    hai fatto un ottimo lavoro anche se un po' troppo nero x i miei gusti hihiihihihi un bacione

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  2. Amoruzzola!!Grazie per la visita!!!Come tutti i miei traslochi in realtà è ancora tutto per aria e cambio ogni 5 secondi idea sulle disposizioni, per cui a giorni potrei sbalordirti!!!

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  3. Adesso le prende la mania compulsiva di cambiare template. Siamo finiti. Benvenuta si Blogger, o bloggeD come lo chiamo oggi, ho un raffreddore che parlo come Malgioglio.

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  4. Stasera mi sento molto "maestrino con la penna rossa"...devo dire che è una delle cose più belle che abbia letto negli ultimi periodi...mi fa sorridere..mi fa sperare...mi fa pensare ed essere autoriflessivo...ti sento vicina Tam..

    niele

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  5. Come al solito ti abbraccio Niele carissimo..E benvenuto in questa nuova tana, spero ti piaccia..Chi smette di sperare è morto e non lo sa..ma poi capitano cose insolite, come i rospi che ti fanno addormentare...e tutto prende una piega insolita... ;)

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  6. Ci sono,
    ti aggiungo ai miei link
    *

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  7. Il problema della maggior parte di n oi è proprio che non ci stupiamo di ciò che abbiamo e diamo tutto per scontato, anzi per dovuto! redcats

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  8. Giusto redcats...Ma è così che si perde la poesia delle piccole cose, che è davvero magnifica.....

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