Il profumo del glicine

20 marzo 2008


Il giardino circondato dal glicine.
Era l'unica cosa che corrispondeva alla tua realtà.
Grappoli lilla, grossi come frutti maturi, sentivo il profumo grondare nonostante il confine umido dei vetri appannati dell'auto nell'alba fredda di un inizio d'estate pigro e grigio.
A un passo da me, una vita che non conoscevo, ben protetta e celata da imposte chiuse e serrande abbassate. Volevo provare ad immaginarti dietro a quei muri, ma le imposte sigillate conservavano davvero bene il tuo folle segreto..
Poco prima camminavi sicuro e meccanico, con quello scatolone pieno di ricordi, con le mani grandi e affusolate quasi a piegarlo, camminavi come se volessi tagliare l'aria o dar fuoco all'odore leggero dell'alba che odiavi. Chissà dov'eri, con i tuoi occhi gelidi e fissi davanti a te, scioglievi tutto intorno dalla rabbia, e io a farmi ancora più piccola dalla paura, in un angolo e non vista, impotente con l'anima spezzata da troppe menzogne, dietro a lacrime e vetri d'auto appannati, i tuoi passi che rimbombavano nel  cuore e il profumo del glicine nel cervello.
Ricordo.
L'orizzonte nero che delineavi con le dita e mille racconti fantastici che si intrecciavano nei tuoi capelli nel rosso del tramonto; Oban sorseggiato fumando un Antico Toscano come se il tempo non scorresse e avessimo l'immobile eternità davanti, la luna piena e i baci gelidi dei fiocchi di neve, bagliori d'argento e risate sotto coperte troppo piccole.
Ricordo, sorrido e non rimpiango. Non più ormai.
Ma il profumo del glicine... 
Non te l'ho mai perdonato.




Photobucket

Commenti

Post popolari in questo blog

Donne dududu. MA FOTTETEVI!

La mia vita non è un film!!....Credo...

Kerosene