13 Settembre 2005
domenica, 14 settembre 2008
19:02
19:02
13 settembre 2005, ovvero il giorno più difficile della mia vita.

...Riemergevo urlando da un sonno chimico e confuso, durato più di tre ore, il dolore che mi artigliava anche l'anima.
RICORDO:

...Piastrelle verde acqua e la luce accecante del tavolo operatorio, il chirurgo zuppo di sudore e io che piango chiedendo al dottore se avrei mai potuto avere dei bambini, gli stessi bambini che tutt'ora dico di non volere..
RICORDO:

...Mani gelide ovunque. Veloci, come pesci guizzanti, mani a sistemare il binario delle flebo, mani a togliermi il camice operatorio pieno di sangue, mani che mi accarezzavano leggere, mani sulle mie mani, sulla mia testa, mani gelide ovunque e un dolore sordo che si faceva strada a morsi dentro di me.
RICORDO:
La faccia di Vico, pallida e preoccupata che dice "Respira-Guardami...Respira-Guardami e Respira!!!", la borsa del ghiaccio sulla pancia che anzichè placare quel mostro che mi divorava da dentro lo svegliava, il ToraDol direttamente in vena e le mie grida distorte, come se non fossi io a gridare, mia madre operosa come un'ape con il viso inondato di lacrime, il tubo di morfina che finalmente scatta, dolore intermittente, e qualcosa di invitante che mi tira giù, giù, sempre più in basso, e che in qualche modo sembra placare il mostro, avvolgendomi in qualcosa di indefinito, soffice e leggero...
RICORDO:
La faccia di Lella ai piedi del letto. Pallida e spaventata come non l'avevo mai vista, lei che si mangia tutto e tutti, lei che se ne frega di tutto e di tutti... Bianca e immobile, con una sola parola sussurrata a stento..."Tà...."
RICORDO:
L'odore presente in tutta la stanza. Era dovunque. Tra le coperte troppo ruvide, tangibile per quanto era forte, lo vedevo galleggiare intorno a me, grondare dagli occhi e dalle mani, entrava indisturbato nel mio naso volteggiando leggero dentro i polmoni, per poi fluire lento e denso dalla mia bocca. Nessuno sembrava notarlo, eppure la stanza era pregna di quell'odore persistente e visibile, aveva un qualcosa di magico, di ipnotico, di incredibimente potente e magnetico, e allo stesso tempo era così familiare....
Era l'odore della PAURA...La mia e degli altri.
Era sconcertante scoprire quanto sapesse di VITA.
RICORDO..
Sono riuscita a sorridere, ho visto il sollievo di chi era intorno a me e poi finalmente il buio......
--------------------------------------------------------------------------------------------------
3 anni fa qualcosa in me si ruppe...Ma non solo nel mio corpo...Soprattutto nella mia mente...Scoprire che hai un qualcosa dentro che ti sta uccidendo ti cambia tutto...E sopravvivere è il dono più grande che puoi ricevere...E ricordare è una delle tante cose che puoi fare per rendere i tutti i tuoi giorni incredibilmente speciali.
IO SONO VIVA.
E la mia vita è il dono più bello che io possa mai aver ricevuto.

Commenti
Posta un commento