I figli ti portano sempre il conto
Ero nel bus. seduta, catatonica a fissare il panorama del tragitto sempre inesorabilmente uguale, al limite dell'encefalogramma piatto. Fermata. Sale una tizia, sui quarantacinque anni, ingioiellata oltre l'inverosimile e con vestiario vistosamente di marca che si siede proprio davanti a me, estrae il suo cellulare ultimissimo modello e inizia una conversazione a voce fastidiosamente alta: " A me non me ne frega un cazzo se tu sei stanco e hai bisogno di un giorno per riposare, ti vieni a prendere tua figlia prima." "Ti ho detto che non me ne frega un cazzo. E non me ne frega se stanco morto ti devi fare un sacco di strada per prendere tua figlia, ti ho detto che la devi prendere, sennò te la scordi proprio." " E allora? Ho cambiato idea. Io cambio idea quando cazzo mi pare, se prima ti avevo detto vabbè adesso ho cambiato idea, quindi se ti sta bene si fa come dico io, se non ti sta bene ti attacchi al cazzo e ti scordi di vederti tua figlia quest'...