Kerosene
L'odore di sottofondo, sempre presente, della stufa a kerosene che si inceppava di continuo. Tu che cucinavi. Sembravi serena, dentro a tutto quello squallore. Sembravi felice, ma a guardarti bene si capiva che qualche conto non tornava. La tua pelle olivastra che vira al grigio. Ero piccola ma lo vedevo. Il tuo sguardo che da vivo si faceva acquoso. Ero piccola, ma lo sentivo. La puzza del kerosene. Il freddo, l'odore della passata di pomodoro in brick soffritta male in in aglio quasi arrivato al suo fine vita. Un aglio che, a dirla tutta, invocava pietà. Quell'odore mi ha sempre lasciato l'acidità contratta di uno stomaco non sazio. Di cibo, Di amore, Di gioia. E tu eri lì. In piedi. In mezzo a quel turbinio di odori, tra soffritto e kerosene, ferma, immobile, con lo sguardo acquoso e i gesti lenti, esasperatamente lenti. Io ti vedevo. Ti vedevo ogni giorno, guardare il nulla e preparare quel pasto sterile. Ti sentivo ogni giorno e sentivo l'acido salirmi f